Creato nel ‘700 dalla famiglia Sampieri, il parco era costituito da boschetti alternati a radure ed in esso erano posizionati numerosi manufatti: - il Tempietto cinese, usato allora quale sala da tè, ed oggi di proprietà privata ed in rovina; - l’obelisco, oggi custodito nel giardino privato di villa Sampieri vecchia; - il tempietto neoclassico, oggi completamente demolito; - il romitorio, chiesetta dove per lungo tempo hanno dimorato eremiti che vivevano della carità della famiglia Sampieri; - la casa dell’orso, piccolo castello dove veniva tenuto in cattività un orso.

Oggi se ne vedono ancora le rovine; - un edificio ospitante i bagni con vasche ubicati lungo la sponda destra del Reno all’altezza della chiusa e di cui oggi si è persa ogni traccia. Vi erano inoltre, sempre nascosti nelle aree boscate, il cimitero dei cani (a est lungo il versante dietro villa Sampieri nuova) e il cimitero dei cavalli (a ovest verso il fiume Reno) e delle panchine in pietra, di cui alcune ancora visibili.

Aree a parco – Boschetti di specie ornamentali

Sono soprassuoli con struttura pluristratificata e buon sviluppo.

L’impianto è ancora quello del vecchio parco signorile. Il piano superiore è formato dagli alberi originari di bagolaro (Celtis australis L., Celtis occidentalis L.), tigli, albero del caffè (Gymnocladus dioica (L.) K.Koch), ippocastano (Aesculus hippocastanum L.) e qualche robinia (Robinia pseudoacacia L.) che raggiunge e supera i 25 metri di altezza. Il piano intermedio è costituito dalla rinnovazione, successiva e affermata con diverso sviluppo longitudinale e diametrico, di acero campestre (Acer campestre L.), olmo campestre (Ulmus minor Mill.), bagolari, albero del caffè, quest’ultimo talvolta abbondante, e robinia. La componente arbustiva è assai ricca ma la densità varia da contenuta a elevata ed è formata da corniolo (Cornus mas L.), sambuco nero (Sambucus nigra L.), fusaggine (Euonymus europaeus L.), ligustro (Ligustrum vulgare L.), prugnolo (Prunus spinosa L.), nocciolo (Corylus avellana L.) e biancospino (Crataegus monogyna Jacq.).

Lo strato erbaceo è denso e ricco di specie tra cui: Alliaria petiolata (M.Bieb.) Cavara & Grande, Anemone nemorosa L., Geum urbanum L., Aegopodium podagaria L., Vinca minor L., Chaerophyllum temulum L., Brachypodium sylvaticum (Huds.) P.Beauv., Ruscus aculeatus L., Viola alba Besser, Hedera helix L., Clematis vitalba L., Melittis melissophyllum L., Pulmonaria apennina Cristof. & Puppi, oltre a rinnovazione di alberi e arbusti. (dalla Relazione definitiva – 15 Marzo 2017 Dip. BiGeA – Università di Bologna, Prof. Alessandro Chiarucci, Dot.sa Chiara Lelli) Aree a parco – Boschetti di specie ornamentali con nuclei e piante singole spontanee Presentano struttura simile alla tipologia precedente, ma rientrano nel piano arboreo superiore anche piante singole e nuclei di roverella (Quercus pubescens Willd.) con cerro (Quercus cerris L.) e, raro, carpino bianco (Carpinus betulus L.).

Si tratta di piante di grande sviluppo con altezze di oltre 25 metri e spesso a fine ciclo vegetativo. (dalla Relazione definitiva – 15 Marzo 2017 Dip. BiGeA – Università di Bologna, Prof. Alessandro Chiarucci, Dot.sa Chiara Lelli)

Ciclamino selvatico

Il ciclamino selvatico è una piccola erbacea dai delicatissimi fiori rosati. È una geofita bulbosa: ciò significa che la pianta spunta, stagione dopo stagione, da un bulbo perenne che con le condizioni ottimali produce foglie e fiori. In Italia vivono allo stato spontaneo 3 specie di ciclamino, tutte chiamate con il termine generico “ciclamino selvatico”; di esse, solo Cyclamen repandum ha fioritura primaverile, mentre Cyclamen hederifolium Aiton (è la specie presente nel Parco della Chiusa) e Cyclamen purpurascens fioriscono dalla tarda estate all’autunno. Il ciclamino selvatico è una specie spontanea protetta: la specie presente nel parco ha una fioritura spettacolare, che dura 3-4 settimane in periodo autunnale; se passate di qui ve ne accorgerete certamente: tutto il sottobosco diventa rosa!

Ammiratelo, fotografatelo ma non raccoglietelo!

In natura i ciclamini selvatici si possono trovare solitari o raccolti in gruppi, nei sottoboschi umidi, in particolare in leccete, querceti, castagneti e faggete. Ricordate che si tratta di una specie protetta, quindi non è possibile prelevare i bulbi in natura. La pianta che si trova comunemente in vendita è di solito Cyclamen persicum, diffuso allo stato spontaneo dall’Egeo all’Iran, che ha fiori molto più sviluppati che nelle nostre specie spontanee e foglie variegate.