L’UNESCO World Heritage Committee ha iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale il “Carsismo e Grotte nelle Evaporiti dell’Appennino Settentrionale” come sito naturale.

L’UNESCO World Heritage Committee, riunito per la sua 45°sessione dell'UNSECO svoltasi a Riyad (Arabia Saudita) dal 10 al 25 settembre 2023, ha iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale il “Carsismo e Grotte nelle Evaporiti dell’Appennino Settentrionale” come sito naturale.

Il territorio interessato è composto da 7 siti nell’Appennino Settentrionale che includono al loro interno oltre il 90% delle rocce evaporitiche affioranti sul territorio, questi affioramenti gessosi sono presenti anche un tratto del Parco della Chiusa nei pressi della Ca' Bianca che si trova esattamente lungo la direttrice che collega i "Gessi di Zola Predosa" ed i "Gessi Bolognesi".

Si tratta del primo fenomeno di carsismo evaporitico studiato nel mondo e include alcune delle cave di gesso più profonde (fino ai 265 metri di profondità) che si estende nel territorio delle province di Reggio Emilia, Bologna, Rimini e Ravenna. In particlolare i 7 siti sono: Alta Valle Secchia, Bassa Collina Reggiana, Gessi di Zola Predosa, Gessi Bolognesi, Vena del Gesso Romagnola, Evaporiti di San Leo, Gessi di Onferno.

L'area interessata ospita un insieme di morfologie carsiche, grotte (oltre 900) e sorgenti evaporitiche di straordinario valore non solo geologico e geomorfologico ma anche paleontologico, biologico, archeologico e per la storia dell’arte. L’eccezionalità è legata alla combinazione unica di fattori geologici e climatici che coesistono in questo territorio.

Il “Carsismo nelle evaporiti e grotte dell’Appennino Settentrionale” è il 59° sito italiano iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO

Per ulteriori dettagli visita il sito dell'UNESCO: Evaporitic Karst and Caves of Northern Apennines - UNESCO World Heritage Centre

Morfologia del Parco della Chiusa